Calcagno Cioccolato

Calcagno Cioccolato: Laboratorio artigianale

Calcagno Cioccolato

Nella Torino del secondo dopoguerra, nel popolare borgo di Barriera di Milano, vede la luce la fabbrica artigianale di cioccolato Calcagno, che nel fervore della ricostruzione post bellica si ritaglia uno spazio e un’immagine di prestigio nella competitiva cerchia dei cioccolatieri torinesi.

Nel 2018 Aldo Frezzato e Franco Rossini, fautori di questa affermazione, decidono che è giunto il momento di passare la mano ed è qui che la nuova proprietà accetta la sfida di raccogliere il loro testimone.

Nasce così Calcagno1946 che prosegue l’attività nel rispetto della tradizione con un occhio volto all’innovazione. Nel nuovo sito produttivo di Collegno sono stati recuperati i vecchi macchinari e riportati a nuova vita; alle antiche ricette si affiancano nuovi prodotti e moderni concetti di produzione.

Il nostro obiettivo è fare impresa attraverso il cioccolato, ma anche portare avanti una filosofia del lavoro consapevole e focalizzato sul concetto di benessere condiviso.

Calcagno Cioccolato

Calcagno 1946 è una storia fatta di passione, energia, collaborazione e cioccolato; un progetto comune che ha fatto incontrare i soci, accomunati non solo dall’obiettivo commerciale, ma dal desiderio di partecipare ad un progetto comune di crescita.

Tutti noi abbiamo ricordi di baffi da cioccolata rubata dal barattolo, da bocca piena di cioccolatini che uno era troppo poco, di rimproveri costanti e tentazioni irresistibili. Tutti noi abbiamo ricordi di cioccolato e per riviverli è sufficiente assaporare un gianduiotto, oppure un cucchiaino di crema alla nocciola o ancora affondare i denti in una tavoletta extra fondente.

La nostra filosofia di condivisione mette al centro soddisfazione, partecipazione e corretto rapporto tra tempo lavoro e tempo vita per tutti gli attori coinvolti nel progetto, chi lavora con noi e i fornitori scelti. Questa è la nostra sfida quotidiana, a cui si aggiunge il desiderio di fare impresa in modo etico con impegni sul territorio.

Vogliamo essere ispiratori di noi stessi e del nostro futuro. E siamo partiti dal cioccolato: non esiste alimento più evocativo, più trasgressivo e proibito del cioccolato.

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